Ceramica e musica

C’è una cultura intorno alle percussioni in ceramica nel Sud dell’India dove esiste il Tabla, o nella musica Araba dove troviamo il Darbuka, oppure in Africa occidentale dove il progenitore del nostro vaso sonoro ha origine. Tra gli antichi greci, padri della cultura occidentale, la ceramica vascolare e la tecnica di lavorazione della materia prima raggiunge altissimi livelli tecnici, ciononostante l’argilla difficilmente viene utilizzata per produrre strumenti musicali.

Nella cultura ellenica diventa profonda la speculazione filosofica intorno alla musica, sia come fenomeno sociale, sia legata al suono in senso fisico. Diventa quasi strano pensare che nelle radici artigiane italiche, dunque nella magna grecia, manchi l’idea di un tamburo in terracotta. Pitagora, nel VI secolo a.C. elabora la “dottrina dell’ethos” che considera l’influenza della musica sulla costituzione emotiva, fisica e spirituale dell’individuo, e “l’armonia delle sfere” che spiega la disposizione dei pianeti nel cosmo secondo rapporti musicali.

Il senso educativo e terapeutico del suono era concepito in Grecia soprattutto in relazione al suo valore numerico, e alla catarsi, venendo esso ad esercitare un forte impatto sulle emozioni e perciò sulla memoria.

OODOO si pone come anello mancante di quella evoluzione musicale che ci ha soltanto sfiorato nel passato: uno studio che parte dalle più antiche origini della storia delle percussioni e della musica in generale.

Condividi questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *